Il Sentiero avvolto nel tempo
Un affascinante percorso tra le mura del borgo
l’antica Cinta Muraria
di Salvatore Fabiano
Un recinto difensivo fu costruito intorno all’abitato di Belvedere.
La cinta muraria era un misto di picchi di roccia, di alte costruzioni abitative a ridosso, bastioni e muri di collegamento che fortificavano i punti più esposti alla vista degli aggressori. Alcune porte, di cui quattro assurte al ruolo di dignità storica e toponomastica, erano ubicate in punti strategici.
Ripercorrerla è elemento di conoscenza e curiosità per tutti, belvederesi o turisti che siano.
LA PORTA DEGLI ORTI
Posta a sud ovest del borgo, costituiva il più trafficato ingresso per effetto della sua ubicazione nei pressi di alcuni orti coltivati e presenti fino a metà del Novecento. Nei suoi pressi, in località Muscarillo, prese il via l’aggressione nel 1289 con l’epica battaglia tra Angioini ed Aragonesi.
LA CASA NATALE DI SAN DANIELE
Risalendo si percorre via Annunziata, luogo di interesse religioso e patriottico, per la presenza del Convento dei Padri Eremitani di Sant’Agostino, della Casa Natale di San Daniele Fasanella e del Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Nella cinta muraria è incastonata una Porta medievale , detta in gergo U PIRCIU (trad. Il Buco). E’ questa la Porta che di più fa intravedere la tecnica costruttiva e ogni inizio del dedalo di vicoletti, anch’essi concepiti come manufatti difensivi.
FUORI LA PORTA
Le Piazze dedicate a Dante Alighieri ed a Giovanni Amellino (gloria culturale di Belvedere) compongono lo scenario più importante del Borgo Antico: panorama, bellezza, vita politica e funzioni sociali.
Per tutti “For’a Porta”, prende il suo nome dalla vicinanza della Porta medievale ed è sovrastata dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo. A breve distanza il Convento del Crocifisso che annovera la presenza di una statua lignea del Cristo in Croce risalente al 1600, di scuola monastica spagnola.
LA PORTA DELLA PIAZZA
E’ detta così perchè introduceva, in un tempo non lontano, al mercato medievale della via Florello Dini, vero cuore pulsante dell’ economia. Sotto la Porta della Piazza era ubicato il sedile del Parlamento ove si tenevano le riunioni importanti con i Capitani del popolo, con funzioni di collegamento verso i Feudatari.
LE SCALE
Un lungo percorso in pianura, nonostante il nome, mostra un’immagine importante della cinta muraria. Un camminamento percorso dalle sentinelle di guardia. Volgendo lo sguardo verso l’alto, il visitatore scorge i due bastioni difensivi che completano la muraglia. Due torri incastonate, l’una nell’abitato e l’altra rasente l’abside della Chiesa, che ancora oggi si possono ammirare ed apprezzarne la fattura. Il nome di Scale è dovuto ai collegamenti che assicuravano verso l’esterno con alcune gradinate scolpite nella roccia, fino a raggiungere la Porta del Fosso.
LA PORTA DEL FOSSO
Arrampicandosi sulla lunga e ripida scalinata, si giunge al cospetto della Porta del Fosso, così denominata per la sua vicinanza al fossato che separava il Castello dal resto dell’abitato, Nei suoi pressi c’è, ancora oggi, la muraglia in roccia arenaria che sorreggeva il giardino con il rivellino, fortificazione posta a protezione dell’ingresso al maniero. Il collegamento, per superare il fossato, avveniva mediante un ponte levatoio di cui restano visibilmente i segni.
IL CASTELLO E LA PIAZZA DEL PRAIO
La più panoramica piazza dell’intero borgo è oggi il Praio. Un tempo era tutto un fossato e, su una sponda, era ubicato un lungo segmento della cinta muraria. La fine delle aggressioni piratesche suggerì di colmare il vuoto ed eliminare gli ostacoli a protezione dei tanti vicoletti strettissimi. In fondo alla piazza si trovano ancora i resti di un’altra Porta secondaria.
LA PORTA DEL SIGGIO
Posto per le riunioni dei maggiorenti dell’ordinamento feudale, il luogo conservò un sedile in pietra a semicerchio fino al secolo scorso. Sparito durante i lavori di consolidamento dell’abitato, è oggi l’inizio della lunga scalinata che giunge alla sottostante chiesetta di Santa Lucia.
LA PORTA DEI CENOBI
Scendendo da detta scalinata ci si trova nella parte più a Nord della cinta muraria. Da S. Lucia, procedendo verso ovest si arriva alla Rotonda, Una spiazzo con un affaccio che domina un panorama mozzafiato per la sua bellezza: a destra tutto il massiccio della Montea (La Caccia, Cannitello, Castelluccio sono i nomi delle cime visibili), di fronte il Golfo di Policastro con la costa saprese, a sinistra le Isole Eolie ed il resto della costa tirrenica cosentina. Proprio la Rotonda annovera la presenza della Porta detta dei Cenobi, Introduce al quartiere Forno, interno al borgo.
SPANO E PORTA DI MARE
A poca distanza vi è una piazzetta, posta fuori le mura, denominata Spano (da spianata, spiazzo) che, con qualche vicoletto e cunicolo, introduce all’ultima porta medievale. E’ la Porta di Mare, avamposto per l’avvistamento e la difesa dei pericoli provenienti dal mare. Un luogo ricco di storia che conserva ancora resti della originaria cintura. In questo luogo si registrarono i primi insediamenti umani sulla collina del Castrobello (poi Bellumvidere ed infine Belvedere), con la presenza di nuclei longobardi prima dell’anno mille.
CHIUSURA DEL PERCORSO
Risalendo verso sud-est si ritorna al punto di partenza della Porta degli Orti. Non prima di aver osservato, però, una parte significativa della caratteristica costruttiva della cinta. Scalette realizzate nella roccia, muri di contenimento a difesa, gli altissimi palazzi accessibili solo dall’interno, il percorso delle sentinelle.